In relazione alla morte di 94 migranti in Italia, un cittadino turco viene condannato al carcere

Un tribunale di Crotone, nel sud Italia, ha dichiarato Gina Ufuk, cittadina turca di 29 anni, colpevole di diversi reati, tra cui il disastro di una nave e il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

La corte ha inoltre stabilito che dovrà pagare una multa di tre milioni di euro e risarcire le parti civili.

Ufuk, che ha negato di essere responsabile dello schianto della nave, era uno dei quattro trafficanti di persone a bordo di una nave di migranti affondata durante una tempesta al largo delle coste calabresi il 26 febbraio dello scorso anno.

La nave trasportava circa 180 migranti provenienti da Afghanistan, Iran, Pakistan e Siria, tra cui molti bambini. Aveva lasciato la Turchia ed era affondato a pochi metri dalla costa.

Per giorni, dopo questo naufragio, cadaveri e rottami si riversarono sulle spiagge.

Dei quattro trafficanti di esseri umani a bordo della nave, uno è morto nel naufragio e gli altri due sono sotto processo.

Mercoledì Ufuk ha dichiarato in tribunale di essere stato assunto come meccanico sulla nave, ma di non esserci riuscito.

“Sono dovuto fuggire dalla Turchia per ragioni politiche”, ha affermato, spiegando di essere stato incarcerato per aver criticato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan.

Dopo quel naufragio, il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha promesso di reprimere i trafficanti di esseri umani con sanzioni più severe e quote per i lavoratori provenienti da paesi che aiutano a combattere i trafficanti di esseri umani.

Elite Boss

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