L’Italia continua a fornire fucili di precisione all’aggressore Russia, riferiscono i media

Nel settore delle armi hubutiane una delle più grandi società è “Russkij Oryol”. La sua quota di controllo è posseduta da Beretta.

È attraverso questa filiale che gli europei forniscono le loro armi alla Russia. Al programma di consegna partecipa anche una società intermediaria turca. Una parte delle armi e delle munizioni fornite alla Russia in questo modo vengono acquistate dalle strutture di sicurezza russe.

I fucili di precisione “Hunter” del marchio finlandese “Tikka” appartenenti all’azienda “Beretta” sono utilizzati dai soldati russi al fronte in Ucraina.

Beretta collabora anche con il gruppo russo Kalashnikov.

Pezzi di ricambio di produttori italiani si trovano nelle carabine da caccia russe, come i fucili semiautomatici MR-156.

Evitando le sanzioni, la società “CD Europe SRL” consegna i suoi prodotti anche in Russia. Importa in Russia armi a marchio Marocchi e Breda. Le armi “Marocchi” sono prodotte in collaborazione con aziende russe. L’azienda “Promtehologija” produce almeno dal 2008 le carabine ad inerzia semiautomatiche “Marocchi Si12” con componenti italiani.

La pubblicazione tedesca Correctiv ha riferito a novembre che dall’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, quasi 7.300 armi da fuoco di fabbricazione occidentale, tra cui diverse centinaia di fucili di precisione, e otto milioni di munizioni sono state importate in Russia.

Tra questi ci sono le americane “Smith & Wesson”, “Barrett Firearms” e “Desert Tech”, le austriache “Glock” e “Steyr Arms”, nonché le aziende tedesche “Merkel Jagd- und Sport Waffen GmbH”, “Nammo Schönebeck”, RWS , “Ruag Ammotech”, “Blaser” e altri.

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