Alla Biennale di Architettura di Venezia 2020, la Lettonia cercherà la chiave per convivere con la tecnologia


Foto: Andrejs Strokin

Alla 17a mostra internazionale di architettura della Biennale di Venezia nel 2020, la Lettonia sarà rappresentata dallo studio di architettura NRJA con la mostra “Non è per te! È per l’edificio”. (“Non è per te! È per l’edificio.”).

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Il tema principale della Biennale del team creativo è “Come vivremo insieme?” esamina l’interazione tra tecnologia e individuo nel contesto dell’architettura. Lo slogan “Non fa per te! Questo è per l’edificio” invita

dare uno sguardo critico alle situazioni in cui i dispositivi intelligenti iniziano a dettare il proprio ordine, il che è incomprensibile per gli utenti dell’architettura,

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che spesso aliena le persone dallo spazio creato per loro. La Biennale di Architettura di Venezia si svolgerà dal 23 maggio al 29 novembre 2020.

“La partecipazione alla Biennale di Arte e Architettura di Venezia rappresenta un’opportunità speciale per lo Stato lettone di presentarsi a livello internazionale con potenti strumenti culturali.

Già negli anni ’30 l’ambasciatore lettone in Italia, Arnolds Spekke, scriveva che la Lettonia avrebbe dovuto essere rappresentata alla Biennale di Venezia, che quella sarebbe stata una grande opportunità per il Paese di mostrarsi.

A nome del Ministero della Cultura, auguro alla squadra vincitrice del concorso di posizionarsi positivamente e saggiamente a Venezia,

e credo anche che il team creativo guidato da Ulda Lukšević abbia condiviso il tema della Biennale di Venezia “Come vivremo insieme?” avrà la forma di un progetto spiritoso con una visione critica del futuro”, ha auspicato in conferenza stampa il ministro della Cultura della Repubblica di Lettonia, Nauris Puntulis.

Il padiglione lettone dell’Arsenal incarna in modo tangibile e interattivo l’esperienza umana dell’interazione con i dispositivi, che si sono trasformati da uno strumento pensato per la nostra comodità in un residente a pieno titolo dell’edificio, con il quale dobbiamo imparare a convivere.

Un imponente groviglio di dispositivi intelligenti, che in un’installazione circonda uno spazio abitativo umano ridotto al limite dell’assurdo,

crea una sensazione claustrofobica e quindi fa satira sull’architettura che dimentica l’utente dell’edificio e le sue esigenze.

Tali casi stanno diventando sempre più comuni con l’adozione di massa di tecnologie “uguali per tutti”, e questo è un motivo per chiedersi: per cosa stiamo veramente costruendo? Per una persona o per un edificio?

D’altro canto, la pubblicazione che accompagna la mostra ci invita a rivalutare il ruolo della tecnologia nell’architettura moderna, concentrandoci sul tecno-nonsense della vita quotidiana.

Raccoglierà racconti ironici di noti prosatori, pubblicisti e ricercatori lettoni su esperienze reali con tecnologie ben intenzionate e sofisticate, ma inutili: finestre che non possono essere aperte, illuminazione che funziona ostinatamente solo durante le ore diurne, sistemi di ventilazione che sono benefico per i batteri, così come altre sciocchezze tecnologiche simili. In questo caso, la colpa è da ricercare nelle tecnologie stesse e negli sforzi dei loro attuatori per sottoporre la vita a un controllo intelligente? Oppure sono le persone che non “si avvicinano” al livello della tecnologia?

Lo studio di architettura NRJA (“no rule just architecture”) ha rappresentato la Lettonia alla Biennale di Architettura di Venezia nel 2014 con la mostra “Unscript”, dedicata al riconoscimento del patrimonio architettonico del modernismo del dopoguerra.

Il curatore della 17. Biennale Internazionale di Architettura di Venezia è l’architetto, professore e autore di diversi libri, Hashim Sarkis, che nel suo intervento ha invitato i partecipanti a rispondere alla domanda “Come vivremo insieme?” (“Come vivremo insieme?”).

Nel suo messaggio, Hashim Sarkis incoraggia gli architetti a pensare ai futuri modelli di architettura e ambiente urbano – come coesistere nel contesto delle differenze politiche e geografiche, della disuguaglianza economica e della migrazione. La Biennale di Architettura di Venezia si svolgerà dal 23 maggio al 29 novembre 2020.

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