Scienziati italiani hanno sviluppato una nuova e precisa protesi della mano/Articolo

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Questa protesi robotica “Hannes” consente a chi la utilizza di riacquistare oltre il 90% della funzionalità della mano. Con l’aiuto di questo accessorio è possibile guidare un’auto, usare una matita o addirittura praticare un foro su una tavola di legno.

La protesi piace anche a Marco Zambelli, 64 anni, che 50 anni fa perse il braccio in un incidente. “Ho sempre lavorato con la mano sinistra. Con il passare degli anni non ha più causato problemi. Con una protesi del genere posso lavorare con entrambe le mani. Ogni giorno provo a fare qualcosa di nuovo, continuo ad allenarmi”, dice Zambelli.

L’uomo è felice di poter guidare completamente l’auto. Tuttavia, altre attività quotidiane sono ancora difficili. Con l’aiuto dell’allenamento, mangiare con coltello e forchetta non è più un problema per Zambelli.

Gli scienziati dicono che questa protesi è collegata alla mano. La protesi riceve segnali muscolari che consentono all’utilizzatore dell’ausilio di compiere movimenti precisi. Lo sviluppo della protesi “Hannes” ha richiesto più di tre anni ed è costato almeno cinque milioni di euro. Nel progetto sono stati coinvolti specialisti di vari settori, come ingegneri, specialisti biomedici, terapisti e pazienti.

Una protesi del genere costa circa diecimila euro, mentre i dispositivi ausiliari di altri produttori possono costare fino a tre volte di più. Gli scienziati hanno sviluppato protesi di due dimensioni, adatte sia agli uomini che alle donne.

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