“Solo in questa parte della costa del Mar Nero, entro i confini del parco nazionale, abbiamo trovato 12 delfini morti”, ha spiegato il biologo marino Ivan Rusev. “Non ne avevamo trovato nessuno prima dell’inizio della guerra.”
I delfini sono uno dei simboli del Mar Nero e, prima dell’aggressione, il numero totale di questi animali marini superava i 250mila.
Un terzo della popolazione potrebbe essere morto e potrebbero volerci 30 anni per riprendersi.
Non sono solo le esplosioni di bombe a provocare il caos, ma anche i sonar e altre tecnologie moderne che traumatizzano il sistema di localizzazione degli animali.
Attualmente il compito principale è la lotta contro gli occupanti, ma dobbiamo anche pensare al ripristino dei valori naturali distrutti.
I delfini si riproducono nella parte nord-occidentale del Mar Nero, quindi i biologi chiedono la creazione di un’area protetta di 300.000 chilometri quadrati dalla costa a Snake Island.
Le prove vengono raccolte in modo che l’Ucraina possa appellarsi ai tribunali internazionali contro la Russia per ecocidio.
Specialisti in Germania e in Italia forniscono assistenza nello studio dei delfini morti.
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