La Federazione delle aziende alimentari lettoni (LPUF) ritiene che la legge sulla circolazione delle bevande energetiche, adottata oggi al Saeima, non sia basata su prove scientifiche circa la minaccia alla salute pubblica e violi anche il principio della libera circolazione delle merci in l’Unione Europea. Sia l’Italia che la Germania sono state costrette a revocare tali restrizioni.
7 cibi e bevande che promuovono le rughe e accelerano l’invecchiamento
Credenze antiche e potenti: queste cose non dovrebbero mai essere prese in prestito o prestate
4 cose quotidiane ed efficaci: ti aiutano a sbarazzarti del peso in eccesso se non ti piace fare sport
Leggi altri post
“I divieti infondati non corrispondono ad una politica statale che promuove lo sviluppo dell’imprenditorialità, poiché indicano una pratica legislativa instabile che ignora fatti razionali. Sosteniamo pienamente la preoccupazione per la salute del pubblico e soprattutto dei giovani, ma le restrizioni imposte dalla Le leggi sulla circolazione delle bevande energetiche non si basano su prove scientifiche sulla nocività di questi prodotti. L’EFSA, il principale organismo di valutazione dei rischi per la sicurezza alimentare dell’Unione europea, ha riconosciuto che le bevande energetiche sono un prodotto sicuro se consumate in dosi moderate”, afferma LPUF. rappresentante Pēteris Liniņš.
Nel maggio 2015 l’EFSA ha pubblicato un parere scientifico sulla sicurezza della caffeina, in cui concludeva che l’uso di prodotti contenenti caffeina, comprese le bevande energetiche, in dosi moderate non è dannoso per la salute delle persone, compresi i bambini. Con il presente parere scientifico, viene fornita ogni base per giustificare le restrizioni sulle bevande energetiche con il principio di precauzione di cui al Regolamento 178/2002 del Parlamento Europeo e del Consiglio, che possono essere utilizzate in modo limitato in caso di possibili rischi per la salute, e solo finché non si ottengono informazioni scientifiche, scompare.
L’adozione della legge sulla circolazione delle bevande energetiche potrebbe avere anche conseguenze giuridiche, poiché il principio della libera circolazione delle merci e gli articoli 34 e 36 del Trattato sull’Unione europea vengono violati senza giustificazione sufficiente. L’Italia ha vietato la vendita e la pubblicità di alcune bevande contenenti caffeina nel Paese, ma è stata costretta a revocarle dopo che le restrizioni sono state contestate presso il tribunale dell’Unione Europea. La Germania ha abbandonato l’iniziativa di limitare la vendita di bevande energetiche ai giovani di età inferiore ai 18 anni, adducendo il mancato rispetto delle norme UE.
La legge può creare molte complicazioni nella sua applicazione. Ad esempio, la definizione di bevande energetiche inclusa nella legge non è chiara, perché non vengono menzionati tutti i possibili ingredienti delle bevande energetiche, quindi i produttori hanno molta incertezza sull’applicazione delle disposizioni di legge.