L’Italia nella vita di Strunke – nra.lv

Dal 29 giugno la mostra Ciao! può essere visionato al Museo d’Arte Nazionale Lettone. Niklavs Strunke in Italia. anni ’20 del 20° secolo.

Accanto alle opere canoniche di Niklāvas Strunke saranno esposte anche opere poco conosciute dell’artista.

La curatrice della mostra, la studiosa d’arte Aija Brasliņa, sottolinea che l’anno prossimo si celebrerà il 125° anniversario dell’artista Niklāvas Strunk (1894-1966), è prevista un’edizione anniversario su larga scala dedicata alla poliedrica opera dell’artista, ma la mostra si svolge quest’anno e sarebbe opportuno non mancare, perché l’anno prossimo non ci sarà tale occasione.

Il poeta Aleksandrs Čaks e altri contemporanei attribuiscono all’artista Niklāvas Strunk l’introduzione del saluto italiano “ciao” a Riga. “Mentre i suoi coetanei correvano a Parigi, il più famoso “italiano lettone” visse per quasi quattro anni – dal 1923 al 1927 – a Roma, nell’isola di Capri e a Firenze, visitando anche Venezia, la Toscana, il Golfo di Napoli e la Costiera Amalfitana Gli anni tra le due guerre trascorsi in Italia stimolarono in modo significativo l’originale espressione artistica del versatile modernista lettone e discepolo degli antichi maestri Niklāvs Strunke si ispirò contemporaneamente al secondo futurismo o futurismo della “seconda ondata” e al primo rinascimento italiano, raggiungendo vette eccellenti. pittura, illustrazioni di libri e scenografie moderne”, ricorda Aija Brasliņa. Anche l’Italia ebbe un ruolo fatale nella biografia di Niklav Strunke dopo la seconda guerra mondiale, quando tornò al sud come esule dalla Svezia, l’artista morì a Roma e fu sepolto nel cimitero protestante della Città Eterna. “Questa mostra presenterà dipinti, scenografie, acquerelli, disegni, illustrazioni per libri, nonché un vasto materiale fotografico che mostrerà Strunki in Italia in varie situazioni”, dice Aija Brasliņa.

La precedente mostra dedicata a Niklav Strunk risale a dieci anni fa e presentava l’artista come un modernista. “Questa mostra riguarda anche il periodo modernista di Strunke. Strunke era un artista universale, ha lavorato in molti settori dell’arte – pittura, grafica, scenografia, il suo lavoro nell’illustrazione di libri è particolarmente degno di nota, ha lavorato anche nell’arte applicata – ha creato metus per interni…», sottolinea Aija Brasliņa La studiosa d’arte può dire che molte delle prime opere di Strunke sono andate perdute, la collezione del Museo Nazionale d’Arte lettone possiede un numero relativamente elevato di opere del cosiddetto periodo tra le due guerre, ma pochissime sono le opere realizzate in emigrazione, nel secondo dopoguerra.

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