Il romanzo di Zigmunds Skujiņš “Flesh color domino” pubblicato in Italia / Articolo

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Il romanzo è stato pubblicato dalla casa editrice “Preses nams” nel 1999, è incluso anche nell’ottavo volume degli Scritti di Skujiņa (“Mansarde”, 2009). Zigmunds Skujiņš si annuncia per la prima volta in Italia come “un novantenne lettone che pubblica in Italia un divertente romanzo che ruota attorno a una domanda seria (che cos’è una persona?), permette a un abile chirurgo di unire le parti di due soldati insieme per “salvare colui che può ancora essere salvato” e dare vita a un giovane soldato, e pensa a squisite espressioni musicali Perché ce ne sono al mondo… (..) Quando ottieni un libro come questo, non si può che ringraziare il cielo che ci siano ancora autori di questa qualità e letteratura di questo livello”.

Zigmunds Skujiņš ha festeggiato l’anno scorso il suo 90° anniversario, è uno degli scrittori lettoni più tradotti, le sue opere sono state pubblicate in tedesco, inglese, svedese, russo, bulgaro, ceco, slovacco, ungherese, ecc. in più di sette milioni di copie. L’edizione in lingua italiana, che ha già guadagnato l’ammirazione dei lettori e la critica elogiativa, è un bellissimo regalo di compleanno per l’autore lettone nato a Natale.

Il romanzo “Flesh color domino” (incluso nell’elenco ampliato del canone culturale lettone), chiamato “opus magnum”, presenta per la prima volta agli italiani Z. Skujiņas e l’eccellente traduttore M. Carbonaro, il cui padre è italiano, e la cui madre è lettone e che, collaborando direttamente con il lavoro di Skujiņas, ha deciso di far rivivere l’altro lato della sua doppia lingua madre. Le recensioni sottolineano il merito del traduttore: “La signora Carbonaro ha saputo riprodurre nella nostra lingua un’opera d’arte così deliziosa, corposa e meravigliosa”. Il traduttore ha anche scritto un’ampia postfazione al libro.

Recensioni della giornalista e traduttrice Alessandra Iadicicco, in cui la chiave del romanzo si cerca e si trova in un gioco di domino, pubblicato sul quotidiano “La Lettura” 400.000 in rifiuti. Frammenti della recensione tradotti da Dace Meier:

“Quando si mette le mani su un libro come questo non si può che ringraziare il cielo che esistano ancora autori di questo calibro e letteratura di questo livello. Il romanzo è davvero un piacere da leggere. Le sue 360 ​​succose pagine si possono divorare insaziabilmente, e anche i buongustai più sofisticati hanno un boccone lungo e appetitoso. Prevale il gusto del mondo di ieri, ma la portata e l’ampio respiro delle prospettive storiche danno l’impressione di leggere il testo di Stefan Zweig, chiuso con l’ardore e il senso dell’umorismo di. Gregor von Redzori e decorati con le raffinate sottigliezze prosaiche di Vladimir Nabokov, anche questi ultimi due autori circondati dallo stesso esotismo orientale che caratterizza Skujin, e sono, come lui, segnati da un’inguaribile malinconia che aleggia sui sopravvissuti alle rovine dell’impero .

Insieme a questi collegamenti audaci, la risposta alla domanda più importante, che Skujiņš ha posto con divertita serietà, sembra incoraggiante. Cos’è una persona? “Forse la Trinità. Cosa c’è dentro una persona, cosa c’è intorno a lui e anche come cadono i dadi di Dio.”

Questa frase può essere considerata la chiave dell’intero romanzo, come indica chiaramente il titolo [itāliski burtiski: Kā domino kauliņi – tulk. piez.] – si svolge come un gioco di domino. Il corso degli eventi è deciso dal caso o da un piano in cui l’ordine matematicamente rigoroso è determinato dal caso. E anche nei percorsi fatali, inevitabili – nel destino individuale o nella storia di una nazione – c’è sempre molto spazio libero per la sorpresa. Pertanto, questa parte del gioco o il lungo viaggio, che – “Il fango cade, gli schizzi di ghiaia si sciolgono, sembra tanto più convincente [..] una diligenza viaggia lontano nell’insaziabilità dei predatori” – Skujiņa porta i lettori dal XVIII secolo, dove i lacci dei corsetti femminili si attorcigliano sulla schiena, le crinoline rigonfie sembrano torri corazzate, dal secolo dell’Illuminismo, della Rivoluzione e l’occultismo del conte Cagliostro, fino al XX secolo, dove ci sono diodi, transistor, automobili e automobili sulla mappa geografica appare la Repubblica indipendente della Lettonia.”

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cristiano mbappe

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