Un neonato affetto da una malattia cutanea estremamente rara è stato abbandonato in un ospedale italiano

Giovanni, quattro mesi, soffre di ittiosi arlecchino, una condizione geneticamente ereditaria che causa la pelle spessa e molto secca.

Attualmente sono le infermiere dell’ospedale ad assumersi la responsabilità del piccolo, ma nelle prossime settimane potrebbe dover lasciare l’ospedale.

Non si sa perché i genitori del bambino non possano essere contattati e perché non abbiano riportato Giovanni a casa.

“Non so quale sia il motivo, ma è chiaro che il bambino è stato abbandonato”, ha detto a un giornale italiano un’infermiera dell’ospedale Sant’Anna.

Il personale dell’ospedale si prende cura a turno del bambino mentre percorre i corridoi. “Tutti sogniamo che presto avrà la sua stanzetta tutta sua,” disse l’infermiera.

Anche le autorità locali sono a conoscenza della situazione e stanno cercando di trovare a Giovanni una casa temporanea, ma le condizioni del bambino richiedono cure speciali.

Il bambino è attualmente ricoverato nel reparto di terapia intensiva neonatale. Per evitare screpolature della pelle, viene tenuto lontano dal sole e la sua pelle viene spalmata con una crema idratante più volte al giorno.

“È un bambino intelligente e sorridente. È felice quando qualcuno gli mette della musica”, dice Daniela Farina, responsabile dell’unità neonatale.

Nel giro di poche ore dalla notizia che la storia di Giovanni è apparsa nelle notizie italiane di mercoledì, l’ospedale ha ricevuto diverse lettere da persone che vorrebbero adottare il bambino.

Le autorità di Torino affermano di apprezzare ogni lettera e stanno cercando di trovare una famiglia affidataria che possa fornire a Giovanni cure specializzate.

Ad Arlecchino, l’ittiosi è una malattia che colpisce una persona su un milione. Influisce sulla velocità con cui la pelle si rigenera, il che significa che la vecchia pelle si rompe troppo lentamente o le nuove cellule della pelle si rigenerano troppo rapidamente, risultando in una pelle ispessita. Questa malattia influisce anche sulla capacità di una persona di combattere le infezioni. I sintomi compaiono immediatamente dopo la nascita o durante il primo anno di vita.

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