In un post su Facebook del 2014, Calogero Pisano, coordinatore del partito nella città siciliana di Agrigento, ha paragonato il leader del partito George Meloni a “un grande statista di 70 anni fa”.
Ha detto che pensava al “tedesco” e non a Benito Mussolini. Il partito ha detto che Pizano non appartiene più al partito a nessun livello. La Meloni ha cercato di allontanare il partito “Fratelli d’Italia” dalle sue radici neofasciste.
Pisano ha mostrato sostegno anche al presidente russo Vladimir Putin, riferisce l’agenzia di stampa italiana “Ansa”.
La presidente della comunità ebraica di Roma, Ruth Duregello, ha criticato i commenti dicendo: “L’idea che qualcuno che elogia Hitler possa sedere nel prossimo parlamento è inaccettabile”, ha riferito l’agenzia.
Le radici politiche del partito “Fratelli d’Italia”, fondato nel 2012, possono essere trovate nel partito “Movimento Sociale Italiano”, formatosi durante il regime fascista del dittatore Benito Mussolini. Il partito utilizza il logo dei partiti di estrema destra del dopoguerra: una fiamma tricolore, spesso percepita come il fuoco che arde sulla tomba di Mussolini.
Usando il controverso slogan “Dio, Patria e Famiglia”, Meloni dice di volere tagli alle tasse e che le elezioni presidenziali in Italia siano un voto popolare. Inoltre si oppone ai diritti LGBT, vuole il blocco navale della Libia e ha più volte messo in guardia contro i migranti musulmani.
La Meloni respinge con forza la presenza del fascismo, sostenendo recentemente che esso ha “passato la storia”.
Alle ultime elezioni italiane del 2018, il partito della Meloni ha ottenuto poco più del 4% dei voti, ma attualmente è la favorita. Sostenuto da altri due partiti di destra, Lega e Forza Italia, i sondaggi suggeriscono che vinceranno il maggior numero di seggi nelle due camere del parlamento italiano.