Il monitoraggio condotto dal Ministero della Salute è un segno di una diminuzione della qualità dell’assistenza sanitaria in Lombardia.
Pubblicato
Un anno difficile per Lombardia
Nel 2023, Lombardia ha registrato una riduzione significativa della valutazione annuale del Ministero della Salute (LEA). La regione, che era al quarto posto nel 2022, scivolò al settimo posto, causando un forte dibattito tra le autorità regionali e il governo centrale. Il presidente della regione Atilio Fontana ha espresso delusione, definendo la valutazione come “profonda” e ingiustificata. Secondo Fontan, i parametri utilizzati per la valutazione non riflettono la vera qualità del servizio sanitario dei pegni, ma sono influenzati da fattori esterni e interpretazioni soggettive.
Reazioni alle valutazioni
La reazione di Fontan è stata immediata e decisiva. Durante un evento, Pirellone ha affermato che è importante che gli ospedali lombardi, come Niguard, siano ancora uno dei migliori in Italia. Tuttavia, il Ministero della Salute ha risposto, sottolineando che lo scopo della supervisione non è quello di punire le regioni, ma di garantire ai cittadini l’accesso a servizi sanitari di qualità. La nota del ministero spiega che i dati pubblicati sono il risultato di una rigorosa analisi, non di classifiche arbitrarie.
Tendenze e prestazioni regionali
La supervisione ha rivelato che sebbene vi sia stata una riduzione dell’assistenza territoriale nella Lombardia, in altre regioni, come Veneto, sono stati registrati miglioramenti significativi aumentando la valutazione a causa dell’aumento della prevenzione. La situazione è complicata: tredici regioni hanno raggiunto l’adeguatezza in tutte le aree supervisionate, mentre altre, come Valle d’Aosta e Calabria, continuano a combattere per migliorare i loro servizi. Mentre la Lombardia rimane di alta qualità in alcuni ospedali, affronta la sfida del successo nei settori dell’assistenza e della prevenzione territoriale, che si sono dimostrate particolarmente importanti.