Il governo Meloni sta affrontando un periodo cruciale, con riforme e scadenze importanti.
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Un anno impegnativo per il governo Meloni
Con l’approvazione del pacchetto economico prevista per il 28 dicembre, il governo italiano si prepara ad un periodo di intensa attività legislativa. Il momento decisivo è il 20 gennaio, quando la Corte Costituzionale si esprimerà sull’adozione del referendum cancellativo del disegno di legge sull’autonomia differenziata. Questa situazione richiede un impegno bipartisan, essenziale per garantire la nomina di quattro giudici costituzionali, un processo che richiede un quorum di tre quinti, obiettivo che il centrodestra non può raggiungere da solo.
La situazione della Corte Costituzionale
Attualmente la Corte Costituzionale conta solo 11 membri, che è il minimo legale su cui discutere. Questa insicurezza sottolinea l’urgente necessità di convocare il Parlamento in sessione congiunta per eleggere i nuovi giudici. La convocazione non sarà però facile perché sono molti i decreti in attesa di approvazione. Tra questi i decreti Milleproroghe e Caivano bis, approvati dal Consiglio dei ministri ma non ancora pubblicati in Gazzetta Ufficiale. La situazione è ulteriormente complicata dal dibattito sull’invio di armi all’Ucraina, questione che divide sia l’opposizione che la maggioranza.
Riforme in discussione
Il primo voto importante del nuovo anno è previsto per l’8 gennaio, quando l’Aula di Montecitorio sarà chiamata ad esprimersi sulle pronunce pregiudiziali dell’opposizione contro la riforma della giustizia. Questa riforma, che prevede la separazione delle carriere dei magistrati, è destinata a suscitare accesi dibattiti. Se la maggioranza riuscirà a superare questo ostacolo, dovrà votare sugli emendamenti, con l’opposizione pronta a combattere. L’obiettivo del governo è approvare la riforma entro la fine del mese, e ottenere il consenso del Senato prima della pausa estiva.
Prospettive future e riforma del Primo Ministro
Giorgio Meloni ha recentemente accennato alla possibilità di una revisione della riforma del Primo Ministro, che potrebbe avere un impatto significativo sulla governance del Paese. La conferenza stampa di fine anno, prevista per il 9 gennaio, è attesa con grande interesse, poiché molti osservatori si aspettano spiegazioni sui tempi e sui contenuti delle prossime riforme. Tuttavia, la riforma del Primo Ministro non può essere attuata senza la legge elettorale, che attualmente è in un limbo.
Proposta per la Camera di Audit
Un’altra questione importante è la proposta di legge della Camera dei conti, il cui scopo è quello di accelerare l’utilizzo dei fondi Pnrr da parte delle istituzioni amministrative statali. Questa proposta, firmata dall’attuale ministro Tommaso Foti, ha suscitato critiche anche da parte degli stessi giudici contabili, poiché trasforma la Corte da istituto di vigilanza in istituto di supporto alla pubblica amministrazione. Questo sviluppo attirò l’attenzione del Quirinale, che espresse preoccupazione per le conseguenze di questo cambiamento.