L’ex ministro degli Esteri italiano viene incarcerato per aver partecipato alla vendita di un appartamento di festa

L’ex ministro degli Esteri italiano Gianfranco Fini è stato condannato a due anni e otto mesi di carcere per il suo coinvolgimento nella vendita di un appartamento di proprietà a Montecarlo.

Fini è un ex leader del Movimento Sociale Italiano (MSI). Sotto la sua guida, il partito abbandonò la sua ideologia neofascista e si ribattezzò Alleanza Nazionale. Dal 2004 al 2006 Fini è stato Ministro degli Affari Esteri nel governo del Primo Ministro Silvio Berlusconi.

Dai partiti guidati da Fini è nato anche il partito nazionale conservatore “Fratelli d’Italia” (“Fratelli d’Italia”), guidato dall’attuale primo ministro italiano Giorgia Meloni.

A carico di Fini sono state mosse diverse accuse, tra cui riciclaggio di denaro in relazione alla vendita di un appartamento nel 2015 per 1,36 milioni di euro (quasi 1,5 milioni di euro al cambio attuale). L’immobile fu lasciato in eredità ad Alleanza Nazionale da una contessa, e nel 2008 fu venduto al padre della socia di Fini per 300mila euro. L’indagine su una possibile frode in questa transazione è stata chiusa senza accuse, ma nel 2017, dopo la seconda vendita dell’appartamento, è stata avviata una nuova indagine.

Fini ha detto ai giornalisti dopo il verdetto di essere stato assolto dalle accuse di riciclaggio di denaro ma condannato per aver consentito la vendita. Condannati anche il compagno di Fini, il padre e il fratello. Sono stati condannati a cinque-sei anni di carcere.

In Italia, le condanne fino a tre anni di reclusione di solito non portano alla reclusione effettiva, e per reati non violenti, condanne più lunghe solitamente non vengono eseguite in attesa di appello.

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