La burocrazia lettone supera la mafia italiana

Ora, invece di uno schizzo, ha due cartelle sfocate con documentazione coordinata. Andre dice che in Italia chi vuole avviare un’impresa si rivolge alla Camera di Commercio. Dice subito: a destra per l’apertura del salone di parrucchiere, a sinistra del ristorante. Tutte le formalità vengono completate entro due settimane. Inoltre, la Camera di Commercio concede crediti e incentivi per avviare un’impresa anche oltre i confini del Paese. Ma lo Stato lettone non sostiene gli stessi imprenditori. È strano, pensa Andrea. È anche sorpreso che da nessuna parte siano stati rilasciati documenti in inglese. “Pensiamo logicamente: quanti potenziali investitori in Europa o in Russia conoscono il lettone? Come capiranno le normative locali se tutto tranne gli opuscoli è in lettone?” Alla domanda se non fosse più facile risolvere tutto come già accettato in Lettonia – con l’aiuto di una tangente, l’italiano ha risposto che non era un mafioso e voleva rispettare la legge. Durante la visita ad Andrea, i suoi amici italiani sono rimasti sorpresi da quanto sia cara la Lettonia, molti prodotti costano più che in Italia. Se ti capita di ammalarti devi tornare a casa per curarti perché qui è troppo caro. Ma qui c’è qualcosa che è del tutto incomprensibile: come possono sopravvivere i locali con i loro stipendi? Invito gentilmente Andrea a casa, vorrebbe aprire un ristorante in riva al mare, ma gli affari in Lettonia sono una sfida per un ragazzo italiano: vuole dimostrare che può sopravvivere anche in Lettonia.

cristiano mbappe

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