La Borsa di Riga inaugura una mostra con eccezionali ritratti italiani

In Lettonia, questa storia è stata riscoperta nel XX secolo, ed è tempo di scoprire quanto siano ricchi i magazzini dei musei di Bologna. La mostra al Riga Stock Exchange Art Museum è un ritorno in Italia durante la visita del Duca di Kurzeme, quindi è molto probabile che il pubblico veda le opere che deliziarono i suoi occhi e aprirono il suo cuore al generoso premio.

Negli ultimi decenni del XVI secolo, la pittura bolognese visse un’importante rivoluzione nell’arte italiana ed europea. La città di Bologna fu l’inizio di uno sviluppo artistico che influenzò Roma e molte altre città europee per i successivi due secoli.
La mostra mostra il carattere speciale e innovativo di quest’arte attraverso la ritrattistica. Il nucleo della mostra è la collezione della Pinacoteca Nazionale di Bologna, a cui si uniscono opere provenienti da altri musei della città. La ritrattistica è un genere che ci consente di tracciare la crescita dell’abilità pittorica italiana nella grande varietà di stili attraverso diverse generazioni di artisti.

La mostra si apre con le opere di Lavinia Fontana (1552-1614), i cui celebri ritratti catturano l’eleganza dei manieristi del XVI secolo, che allo stesso tempo bilancia e sorprende con la sottigliezza degli abiti e la rivelazione dell’immagine psicologica dei personaggi.
Annibale Carracci (Annibale Carracci, 1560-1609), suo fratello Agostino (Agostino Carracci, 1557-1602) e il cugino Ludovico (Ludovico Carracci, 1555-1619) aggiornano questa tradizione per la loro epoca. Gli autori catturano la realtà con grande sensibilità, aprendo nuove opportunità per lo sviluppo della pittura italiana.

Ogni generazione successiva di artisti bolognesi è caratterizzata da una tecnica di alta qualità che si evolve con uno stile individuale e una stilistica completamente originale, nonché con un talento per la rappresentazione sfumata del mondo interiore dei personaggi. Le opere di Guido Reni (Guido Reni, 1575-1642) dimostrano il potere dell’arte barocca: riflettere delicatamente l’anima umana e mostrare in modo affidabile vari eventi della vita.

La mostra offre un’introduzione alla tradizione della scuola ritrattistica italiana, che si manifesta in modo significativo nelle opere di Giuseppe Maria Crespi (1665-1747), Donato Creti (1671-1749) e, verso la fine del XVIII secolo, anche della famiglia Gandolfi (Ubaldo Gandolfi, 1728-1781; Gaetano Gandolfi, 1734-1802; Mauro Gandolfi, 1764-1834).

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La mostra è stata creata con l’idea di evidenziare quei valori qualitativi che trascendono il tempo, invitandoci a vedere i prerequisiti per lo sviluppo della cultura romantica e dell’arte moderna nel futuro. Ogni ritratto in mostra è un risultato artistico eccezionale, una rappresentazione insolita di una personalità in cui vengono rivelati sia l’individualità della persona che il contesto storico.

L’arte italiana dei secoli passati, in particolare la pittura, è l’orgoglio di innumerevoli esposizioni nei musei d’arte dell’Europa occidentale. Le mostre sull’arte del XVI, XVII e XVIII secolo sono ugualmente benvenute nei musei.

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