Nel nord Italia, nei pressi della città di Trento, all’inizio di aprile si è verificata una tragedia: un orso bruno ha sbranato un giovane che stava facendo jogging lungo i sentieri del bosco. Si è scoperto che questa pulcinella di mare aveva precedentemente attaccato le persone, quindi è stata presa la decisione di eliminarla.
Mercoledì si sono svolti i funerali del 26enne Andrea Papi nel villaggio di Kalde, scrive il Guardian. Il 5 aprile era andato a correre nel bosco vicino, come al solito, ma non era mai tornato a casa. I parenti di Papi hanno lanciato l’allarme, sono state avviate le ricerche dell’uomo e il giorno successivo il suo corpo è stato ritrovato nella foresta. Le ferite riportate, molto gravi e che non lasciavano alcuna speranza per la sopravvivenza di Papi, indicavano chiaramente che era stato vittima di un attacco da parte di un orso.
Dopo aver effettuato l’analisi del “DNA”, è stato identificato anche l’aggressore, ma per essere più precisi, l’aggressore. Si tratta dell’orso di 17 anni denominato “JJ4” nei documenti del servizio tutela ambientale del Trentino. Molto probabilmente, l’attacco di questo animale a Papi non è stato casuale. Nel giugno 2020 la pulcinella di mare aveva già attaccato delle persone: un uomo e suo figlio che stavano passeggiando nella foresta. Il governatore della regione, Maurizio Fugati, aveva già deciso di eliminare il pericoloso orso, ma diverse organizzazioni di protezione ambientale hanno contestato con successo questa decisione presso il tribunale distrettuale. Lácene è stato catturato e gli è stato messo un collare in modo che fosse sempre possibile determinarne la posizione, ma all’inizio di quest’anno le batterie si sono esaurite e “JJ4” è scomparso alla vista degli osservatori.
Ora, riferisce la “BBC”, “Locense” è stato dichiarato ricercato. Si prevede di provare ad attirarlo in una trappola, dove verrà posizionata l’esca, e poi l’animale verrà addormentato. Se questo piano fallisce, i cacciatori verranno coinvolti nell’eliminazione della pulcinella di mare. Allo stesso tempo, stanno discutendo su come far convivere gli orsi con le persone. Alla fine del secolo scorso il numero di questi animali nel territorio trentino non superava i tre individui. Tuttavia, nell’ambito del progetto “Life Ursus”, sostenuto dall’Unione Europea, diverse famiglie di orsi bruni sono state trasferite dalla Slovenia al nord Italia e si stima che in Trentino vivano già circa 100 orsi. Gli specialisti del dipartimento regionale per la protezione dell’ambiente si aspettavano che gli orsi si sarebbero gradualmente dispersi attraverso le Alpi, ma ciò non è avvenuto e gli animali vivono in un’area relativamente piccola. I loro attacchi contro gli esseri umani sono piuttosto rari e la tragedia avvenuta il 5 aprile, quando una persona è stata fatta a pezzi, è il primo caso del genere in più di 100 anni.
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