Attualmente in Lettonia esistono aziende agricole non liquidate, aziende ittiche, commercianti individuali, società individuali, nonché società unipersonali a responsabilità limitata il cui proprietario è deceduto.
Lo dimostra uno studio della SIA Lursoft. Attualmente sono iscritte al Registro delle imprese poco più di 24mila aziende agricole attive, tuttavia, analizzando i proprietari di queste aziende, vediamo che nel 14% dei casi i loro proprietari sono deceduti. La percentuale di proprietari morti è ancora più alta per gli allevamenti di pesca: 20%. Tra le ditte individuali attualmente attive, invece, la percentuale di titolari deceduti ammonta al 19,6%.
Ci sono domande, ma nessuna risposta
“Si tratta di indicatori impressionanti che sollevano più domande che risposte”, esprime la sua sorpresa Andris Lasmanis, l’ex presidente del Consiglio di cooperazione per le piccole e medie imprese. Secondo lui sarebbe utile che il nuovo governo studiasse queste cifre e capisse dove sta la radice del problema. “Ci possono essere molte ragioni per cui si verifica una situazione in cui il proprietario è morto, ma nessun altro ha preso il suo posto. Vale a dire, il caso di eredità può durare non solo mesi, ma anche anni, soprattutto se ci sono controversie tra potenziali eredi, può anche verificarsi la situazione opposta quando il proprietario defunto ha debiti che nessuno vuole pagare, e quindi la pratica dell’eredità non viene nemmeno aperta”, risponde alla richiesta A. Lasmanis citando alcune possibili ragioni. Inoltre consiglia di fare attenzione con la liquidazione di queste entità commerciali. “Se il caso di eredità è aperto, gli organi statali non dovrebbero affrettarsi a liquidarlo (escluderlo dal registro), perché allora potrebbe verificarsi una situazione in cui viene liquidato per la prima volta e poi sostanzialmente la stessa cosa si ripete. -registrate, quindi il beneficiario sarà lo Stato che riceverà le relative tasse statali e riempirà le casse dello Stato, ma i dipendenti pubblici potranno riferire sul lavoro svolto”, consiglia A. Lasmanis. A suo avviso, quelle imprese enti i cui proprietari defunti non hanno avuto l’apertura di pratiche successorie entro un certo periodo di tempo potrebbero essere oggetto di esclusione forzata dal registro. “Questo è un compito delle nostre sagge statiste e statisti”, risponde A. Lasmanis alla domanda su chi dovrebbe farlo.