È morta la leggenda dell’automobilismo italiano Ubjali

Il nove volte campione del mondo è morto nella sua città natale, Bergamo.

Ubjali vinse i suoi titoli nel periodo dal 1951 al 1960: sei nella classe 125 centimetri cubici e tre nella classe 250 centimetri cubici. Giacomo Agostini e Valentino Rossi seguirono poi le sue orme in Italia.

“A quei tempi in televisione non c’erano molti programmi, quindi mi informavo sui giornali. Descrivevano Ubjäli e la moto come un tutt’uno”, ricorda Agostini il suo idolo d’infanzia.

“Avevo dieci anni quando batteva tutti e sognavo di diventare come lui un giorno. Era un esempio e una fonte di ispirazione per me. Guidava come un vero campione, con intelligenza e astuzia”, ​​dice il Agostini, 77 anni.

Ubjäli, con nove medaglie d’oro, condivide il terzo posto con Rossi e il britannico Mike Hailwood nella lista dei campioni più titolati delle corse automobilistiche. Il più titolato con 15 trofei è Agostini, mentre lo spagnolo Angel Nieto ha 13 scudetti.

Ubjali vinse il suo primo titolo con il team “Mondial”, gli altri successi furono ottenuti dalla “MV Agusta”.

Ubjäli è stato l’ultimo sportivo automobilistico vivente ad aver assistito all’inizio del campionato mondiale su strada nel 1949. Durante la sua carriera, la leggenda italiana non si è mai infortunata nella competizione, concludendo la sua carriera all’età di 31 anni.

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