Il governo italiano ha approvato l’introduzione di un’imposta sugli utili del 40% per le banche.
Il governo di destra del primo ministro Giorgia Meloni ha approvato lunedì sera l’introduzione di un’imposta sugli utili bancari, mentre il vice primo ministro Mateo Salvini ha affermato sul social network X, ex Twitter, che il governo utilizzerà “parte dei fondi bancari” miliardi di profitti per aiutare le famiglie e le imprese colpite dall’aumento dei tassi di interesse”.
Il Parlamento italiano dovrà approvare la decisione del governo entro due mesi affinché possa entrare in vigore. Tuttavia, durante l’esame in parlamento sono possibili cambiamenti significativi nella formulazione della legge.
La tassa dovrebbe essere valida per un anno.
Gli aumenti dei tassi di interesse da parte della Banca Centrale Europea (BCE), volti a frenare l’inflazione, stanno portando a un forte aumento dei profitti bancari mentre aumentano i pagamenti degli interessi sui prestiti alle famiglie e alle imprese.
Il governo Meloni prevede di utilizzare un’imposta sugli utili bancari per aumentare le entrate nel bilancio del prossimo anno. Nel secondo trimestre la dimensione dell’economia italiana si è ridotta dello 0,3% rispetto al primo trimestre.
In risposta a questa decisione del governo, martedì i prezzi delle azioni delle banche italiane sono scesi.
L’utile della più grande banca italiana “Intesa San Paolo” nella prima metà dell’anno rispetto a gennaio-giugno dello scorso anno è aumentato dell’80% a 4,2 miliardi di euro, mentre l’utile di “UniCredit” è aumentato del 91,5% a 4,4 miliardi di euro.
Secondo le stime dell’agenzia di rating “DBRS Morningstar”, gli utili delle cinque maggiori banche italiane nella prima metà dell’anno hanno raggiunto i 10,5 miliardi di euro, ovvero il 64% in più rispetto alla prima metà dello scorso anno.
D’altro canto, secondo i dati dell’associazione bancaria italiana “Fabi”, nel mese di marzo meno di un milione di famiglie italiane non sono riuscite a pagare prestiti per un totale di 14,9 miliardi di euro.
Una tassa simile è stata introdotta per quest’anno e per il prossimo anno dal governo spagnolo di sinistra, criticato dalla BCE. Anche la Lituania e l’Ungheria hanno introdotto un’imposta sugli utili bancari, che viene presa in considerazione anche in molti altri paesi.