A Bari, in Italia, si è tenuto un appello ecumenico per la pace

Il 21 dicembre, nella città di Bari, nel sud Italia, si è svolta una preghiera ecumenica per la pace nel mondo. I suoi partecipanti si erano riuniti nella chiesa dove riposano le ceneri di San Nicola.

Inese Steinert – Città del Vaticano

Nell’antica basilica in stile romanico, che sorge sulla costa del mare Adriatico, erano giunti membri della Conferenza episcopale italiana, rappresentanti del rito ucraino bizantino e cattolico latino, nonché delegati delle Chiese ortodosse. Erano presenti anche i custodi della Basilica di San Nicola, frati domenicani, e fedeli locali. L’intercessione per la pace è stata guidata dal presidente della Cei, cardinale Matteo Dzuppi.

Il cardinale ha notato che la preghiera sale a Dio in unità con tutti i cristiani in Ucraina e Russia. Dopo che a Bari si sono svolte le intercessioni per la pace in Medio Oriente e nei Paesi del bacino del Mediterraneo, questa città è tornata ad essere ponte e luogo di dialogo. “Il bambino Gesù che riceveremo tra pochi giorni è un segno di speranza e di luce che brilla nel buio dell’egoismo, della violenza e della guerra”, ha detto il Card. Dzupi. Ha sottolineato che la pace inizia nel cuore di ogni persona. Inizia con noi stessi e raggiunge i regni della politica e della diplomazia. Un noto sacerdote italiano, Primo Madzolari, ha affermato: “Se la mancanza di pace è colpa di tutti gli uomini, specialmente dei cristiani, allora va condivisa anche la preoccupazione per la pace, dove i cristiani sono chiamati a svolgere il ruolo principale, proprio in quanto hanno la responsabilità principale.”

“San Nicola non poteva giustificare e benedire un fratello che era pronto ad alzare la mano contro un altro fratello. Insieme a lui, quindi, invochiamo il dono della pace”, ha affermato il presidente della Cei. I partecipanti alla preghiera hanno pregato per la pace nel mondo, prima in Ucraina e in Russia, chiedendo al Re della Pace “di inviare questo prezioso dono al mondo attraverso il patrocinio di San Nicola, perché là dove regnano la guerra, la violenza e il terrorismo possano rifiorire la vita e la speranza».

Alla preghiera hanno partecipato anche le autorità dello Stato, tra cui Izabella Rauti, Sottosegretario di Stato per gli Affari della Difesa della Repubblica Italiana. Accogliendo i presenti, ha spiegato che la preghiera per l’Ucraina è una preghiera per “la pace, che non deve essere una concessione da parte di una nazione sottoposta ad aggressione e da parte di una nazione occupata illegalmente la cui sovranità è stata violata”. Stiamo parlando di una tale pace quando “ci sarà una cessazione del fuoco e l’inizio dei colloqui di pace, che porranno fine alle sofferenze della popolazione civile, che è stata così pesantemente imposta dalla guerra ingiustificabile”.

“Nel nome di San Nicola, che è venerato nei popoli ucraini e russi, nel mondo cattolico e ortodosso, facciamo appello con un messaggio di pace, che deve essere più forte del fragore della guerra, con un messaggio di speranza e di amore , facendo appello anche ai cuori più insensibili; con un invito a mostrare solidarietà e vicinanza alla Nazione che resiste, sopravvive e difende con coraggio la propria libertà”, ha affermato la Sig.ra Rauti.

Il rappresentante del Ministero della Difesa italiano ha sottolineato che senza pace non ci può essere né libertà né giustizia: “in questa preghiera invochiamo la pace, la libertà, la fraternità tra i popoli, rinnovando il nostro impegno per la stabilità e il dialogo, che sono beni indiscutibili in cui possiamo ritenere” .

Non tutti gli invitati hanno potuto venire all’intercessione ecumenica per la pace. Il metropolita Onufrio di Kiev e di tutta l’Ucraina ha inviato un telegramma indirizzato al cardinale Dzupi e all’arcivescovo di Bari, in cui spiega: “A causa della guerra e delle difficoltà create nel nostro Paese, anche nel rapporto tra la nostra Chiesa e lo Stato, è attualmente impossibile per i rappresentanti della nostra Chiesa accettare un invito a questo evento. Preghiamo ogni giorno per la pace in Ucraina e ringraziamo di cuore tutti coloro che si uniscono spiritualmente alla nostra preghiera”.

Elite Boss

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