L’alleanza di destra ha vinto le elezioni nazionali di lunedì 26 settembre. La vittoria del partito arriva in un momento difficile, e dovrà fare i conti con una serie di problemi che gravano attualmente sulla terza economia dell’eurozona, secondo all’agenzia di stampa Reuters.
Con la vittoria del partito di destra, la sua leader Giorgia Meloni rischia di diventare la prima donna presidente del Consiglio in Italia.
La Meloni ei suoi alleati dovranno affrontare molte sfide complesse, tra cui l’aumento vertiginoso dei prezzi dell’energia, la guerra in Ucraina e la ripresa della crescita nella terza economia dell’Eurozona.
Nel frattempo, Giorgia Meloni afferma di essere impegnata a sostenere l’Occidente nella guerra in Ucraina e non ha intenzione di rischiare le già fragili finanze italiane.
“Se saremo chiamati a guidare questo Paese, lo faremo per il bene di tutti gli italiani, per unire la nazione e concentrarci su ciò che ci unisce, non su ciò che ci divide”, ha detto ai suoi sostenitori.
Tuttavia, il partito stesso non ha un approccio unificato a determinate questioni.
La stessa Meloni si oppone alla comunità LGBT e all’immigrazione di massa, mentre alcuni membri del suo partito si oppongono alle sanzioni occidentali contro la Russia e hanno persino espresso ammirazione per Putin.
Le opinioni sono divise anche su come affrontare l’aumento vertiginoso dei prezzi dell’elettricità. Il partito ha promesso di tagliare le tasse e attuare la riforma delle pensioni se vince, ma non ha menzionato un piano specifico o come influenzerà l’economia italiana.
Il partito cerca anche di distogliere l’attenzione dal fatto che le sue origini possono essere fatte risalire al movimento neofascista del secondo dopoguerra e che si paragona al Partito conservatore britannico.